Pasteur contro Comte e il positivismo

Past-copAugust Comte fu soltanto un mediocre matematico, e un pessimo filosofo, ma la sua visione della scienza ha influito moltissimo nella storia del pensiero. Non molti sanno che il più grande scienziato francese dell’Ottocento, Louis Pasteur, fu invece un fiero avversario del positivismo e del pensiero comtiano, che ebbe modo di criticare pubblicamente, per esempio, nel 1884, nel discorso che tenne in occasione della nomina a membro dell’ Académie française (la famosa legge di Comte è definita “sedicente legge storica”). Riportiamo tutta la parte finale,

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Intervista sul darwinismo

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Non solo siamo noi esseri umani, e solo noi, ad avere creato arte, ma siamo anche le uniche creature capaci di comportamenti misteriosi e imperscrutabili. Noi esseri umani siamo animali enigmatici. Siamo imparentati con il resto del vivente, ma ci distinguiamo per le nostre capacità cognitive… con la comparsa sulla Terra di homo sapiens anatomicamente moderno si era presentato sulla scena un essere del tutto nuovo” (Ian Tattersall, antropologo, curatore della divisione di Antropologia dell’American Museum of Natural History di New York, in Il cammino dell’uomo. Perchè siamo diversi dagli altri animali, Garzanti, Milano, 2004).

Giulia Tanel: diciamocelo, tutti siamo soliti sentire ripetere il mantra “L’uomo deriva dalla scimmia“. Professor Francesco Agnoli*, come è possibile rispondere, senza entrare troppo nei tecnicismi, a una affermazione simile?

F.A. : si può rispondere ricordando che l’uomo è, certamente, un animale: si è sempre detto e sempre saputo. L’uomo partecipa alla natura dell’universo (è fatto di “polvere di stelle”), ma anche alla natura animale: ha un’anima che lo muove, che gli dà vita… possiede istinti, bisogni fisici ecc. Ma l’uomo non è solo animale, come non è soltanto polvere/terra, è anche molto di più. E’ una creatura che pensa, vuole, parla, che ha senso morale e che ama in un modo unico. Queste differenze sono qualitative e non quantitative: cioè non sono colmabili. Sono soprattutto differenze che rendono l’uomo superiore alla natura che lo circonda: solo l’uomo, più che essere modificato dall’ambiente, lo modifica lui stesso; solo lui studia la natura, la comprende, se ne serve, dimostrando così, sia nel conoscere che nell’operare, di essere nello stesso tempo parte della natura e ad essa superiore. Nessun animale sa fare qualcosa di simile: nessuna scimmia si pone domande sull’origine dell’universo, sulla struttura della materia, sulle leggi della chimica, e quindi nessuna scimmia opera in modo analogo sulla natura. Nessun animale, infine, si chiede il senso della sua esistenza, e sente in sè il convivere di finito ed infinito, tempo ed eternità. Leggi tutto “Intervista sul darwinismo”

Coincidenze che consentono il fiorire della vita nell’universo.

Cattura

di Franco Saporetti*

Nel lungo e difficoltoso tentativo della scienza di fare luce sulle proprietà dell’universo e la nascita della vita gli scienziati si sono imbattuti nella presenza di un sorprendente fenomeno: i valori numerici dei parametri “usciti” dal cappello magico del Big Bang coincidono esattamente con quelli necessari all’emergere della vita nell’universo; una piccolissima differenza dei loro valori e la vita, almeno nella forma che noi conosciamo, non sarebbe sbocciata! Noi esistiamo grazie a queste coincidenze e alla loro regolazione fine. Questa scoperta è sempre stata oggetto di un enorme stupore…e continua a tutt’oggi a meravigliare, ad affascinare e a far discutere la comunità scientifica.

 

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L’evoluzione secondo Francisco J. Ayala

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F. Ayala, docente di scienze biologiche e filosofia all’ Università della California è stato definito dal Times “l’uomo della rinascita dell’evoluzione”.

Nel suo L’evoluzione Ayala dedica un capitolo del libro all’ unicità dell’uomo, sostenendo che “gli uomini sono sì animali, ma di un genere del tutto particolare”: “per certi aspetti biologici siamo molto simili alle scimmie, per altri aspetti biologici siamo molto diversi, e in queste differenze sta la base valida per uno sguardo religioso sull’uomo come creatura speciale di Dio, e per una coscienza di che cosa ci renda squisitamente umani”.

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Il miracolo dell ‘Intelligenza umana: perchè?

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L’Intelligenza umana, ancora più della vita e come il linguaggio umano, è ancora oggi un grande quesito della filosofia e un mistero per la scienza.

Come può emergere un essere pensante, l’uomo, alla fine di un processo evolutivo materiale e non pensante? Come può emergere una coscienza, dall’evolversi di cose che non hanno coscienza?

Martin Rees, astronomo reale britannico e presidente della Royal Society (la più celebre società scientifica al mondo), in Prima dell’inizio (Raffaello Cortina, Milano, 1998), ammessa l’impossibilità per la nostre conoscenze scientifiche di spiegare l’intelligenza, ricorda che essa “sembra essersi prodotta una e una sola volta“.

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Mistero Uomo: la coscienza per Edoardo Boncinelli

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L’origine dell’uomo non è, come spesso i libri di scuola o riviste divulgative tentano di far credere, qualcosa di chiaro e ben conosciuto. Il biologo e genetista Edoardo Boncinelli, famoso per essere il “Dawkins italiano” (con riferimento al celebre biologo ateo autore del libro L’Illusione di Dio), nel suo Le forme della vita. Leggi tutto “Mistero Uomo: la coscienza per Edoardo Boncinelli”

Sir Alfred Wallace, il Darwin dimenticato

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Il suo nome è poco conosciuto al grande pubblico, ma nei testi scientifici è sempre accanto a quello, ben più celebre, di Charles Darwin. La scoperta della selezione naturale, infatti, è attribuita ad entrambi, in contemporanea. Stiamo parlando di sir Alfred Wallace (Usk, 8 gennaio 1823-Broadstone, 7 novembre 1913).

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Charles Darwin, nella sua Autobiografia, fornisce questa versione: «[…] ma i miei progetti furono sconvolti, perché all’inizio dell’estate del 1858 il signor Wallace, il quale allora si trovava nell’arcipelago malese, mi mandò un saggio: Sulla tendenza delle varietà a separarsi indefinitamente dal tipo originale, in cui si esponeva una teoria identica alla mia. Il signor Wallace mi pregava di leggere il suo articolo e di passarlo in lettura a Lyell, se la mia opinione fosse stata favorevole. Nel “Journal of the Proceedings of the Linnean Society” (1858, 45), ho spiegato i motivi che mi spinsero ad associarmi alla richiesta di Lyell e Hooker di pubblicare un riassunto del mio manoscritto e una mia lettera a Asa Grey, in data 5 settembre 1857, contemporaneamente alla pubblicazione del saggio di Wallace. Dapprima ero molto restio a consentire, pensando che Wallace avrebbe trovato la mia azione ingiustificabile; ma non conoscevo ancora quanto egli fosse generoso e nobile. Il riassunto del manoscritto e la lettera a Asa Grey, non essendo destinate alla pubblicazione, erano scritte male. Invece il saggio di Wallace era scritto in forma mirabile e con grande chiarezza».

Si tratta della ricostruzione classica. Due co-scopritori, con identica tempistica. Sono in molti, però, a dubitare di questa versione dei fatti. E a proporne una revisionista. Secondo la quale Darwin «non si limitò a buttar giù le proprie idee, dopo l’arrivo della lettera di Wallace, ma prese spunto anche da ciò che Wallace aveva scritto».

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Tommaso Campanella: rapporti tra eugenetica magica ed eugenetica pseudo-scientifica

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L’eugenetica è una pseudo-scienza nata nell’Ottocento, in particolare grazie a Francis Galton, cugino di Charles Darwin. Essa si propone il compito di eliminare o impedire la nascita di persone inadatte (unfit), e di favorire la riproduzione delle persone adatte (fit). Il massimo successo dell’eugenetica sarà raggiunto Leggi tutto “Tommaso Campanella: rapporti tra eugenetica magica ed eugenetica pseudo-scientifica”

Anassagora e George Wald (Premio Nobel per la medicina)

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Per il filosofo greco Anassagora, all’origine dell’ordine dell’Universo non vi è il cieco caso, ma una Mente ordinatrice, una divina Intelligenza (Noûs – νοῦς ). “Se già i Pitagorici avevano colto la razionalità e l’intelleggibilità che caratterizza tutti gli enti, Anassagora completa il ragionamento riconoscendo l’Intelligenza che tutto questo richiede” (Matteo Graziola).

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Riguardo alla vita e alla coscienza, il biologo e premio Nobel per la medicina George Wald, nel suo Life and mind in the universe, afferma che la mente, “che non ha luogo”, “più che un fenomeno emergente tardi nell’evoluzione della vita, è sempre esistita come la matrice, la sorgente e la condizione della realtà fisica; ciò significa che la sostanza di cui la realtà fisica.

è composta è sostanza mentale (mind-stuff). E’ la mente che ha composto un universo fisico che genera la vita…”

Di seguito l’abstract dell’articolo pubblicato in International Journal of Quantum Chemistry, Volume 26, Issue Supplement 11, pages 1–15, 12/15 March 1984.

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