Alberto Masani (astrofisico): con l’uomo l’Universo ha raggiunto il suo compimento

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Alberto Masani (1915-2005), già docente ordinario di astrofisica all’Università di Torino, direttore dell’Osservatorio Astronomico della città, direttore scientifico del Giornale di Astronomia della Società Astronomica Italiana e pioniere nel campo degli studi sul principio antropico, notava che il principio antropico è estraneo alla cultura greca, mentre “domina la cultura biblica”, in cui la “Terra (e il cielo) viene creata in funzione antropica: dalla polvere del suo suolo viene plasmato l’uomo, elevato alla vita con un soffio vitale”. Masani proseguiva ricordando che “l’idea di creazione, unita alla concezione della natura come libro scritto direttamente dal dito di Dio, spinse ad indagare la natura con un taglio che favorì l’indagine di tipo sperimentale” e concludeva domandandosi se l’uomo costituisce la tappa finale del processo evolutivo o se vi sarà una ulteriore tappa che porterà al superuomo.

Rispondeva lui stesso: “Rispondiamo di no: l’uomo nel suo breve essere terrestre ha raggiunto un dominio tale sulla natura e l’ha talmente trasformata da toglierle ogni ulteriore capacità in tal senso. Ormai sulla Terra non c’è più posto per una eventuale ulteriore creatività intrinseca della natura. Ciò significa allora che l’evoluzione biologica naturale così vigorosamente creatrice per circa 3 miliardi e mezzo di anni oggi si arresta: con l’uomo ha raggiunto il suo compimento in piena sintonia e conferma del principio antropico. D’altronde per un cristiano la Genesi e la venuta di Cristo lo garantiscono; ricordiamo che Dio si riposa dopo aver creato l’uomo” (Alberto Masani, 21mo secolo. Scienza e tecnologia, anno XVI, n. 5, novembre 2005).

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I preti astronomi che dimostrarono i moti della Terra

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Se c’è un argomento ignorato dai più è quello che riguarda la storia con cui si arrivò a capire che …la Terra si muove.

Il nostro pianeta appariva agli antichi greci, pesante e goffo, rispetto agli altri. Stava al centro, immobile, non per una maggior dignità, ma al contrario, nel sistema aristotelico-tolemaico, per la sua inferiorità rispetto agli altri pianeti, lisci, perfetti, cristallini, luminosi… e in moto, secondo la figura, perfetta, del cerchio.

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Albert Einstein: Bibbia, filosofia greca e valori spirituali

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Nel 1935, nel corso di una commemorazione di Mosè Maimonide, il pensatore ebreo che in età medievale aveva argomentato a favore dell’accordo tra razionalità ed insegnamenti biblici, e che Spinoza in età moderna eleggerà a proprio principale avversario ideale, Albert Einstein scrive:

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Percorsi di didattica della Fisica

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Percorsi di didattica della fisica è il brillante testo di un insegnante, Tonino Filardi, che ama le sue discipline, il suo mestiere, i suoi ragazzi. E che per questo vuole comunicare, a chi è interessato, riflessioni e percorsi per rendere piacevole ed affascinante uno studio che è, di per sè, anche arduo ed impegnativo. Un inno, insomma, alla Matematica, alla Fisica, e alla loro trasmissione alle nuove generazioni. Nel testo non mancano i riferimenti filosofici. Fin dalle prime pagine l’autore connette la Fisica “con la Filosofia e con i più grandi interrogativi che, da sempre, l’Uomo ha rivolto alla Natura“.

Ed aggiunge che questo può “far capire ai ragazzi che, evidentemente, la Natura non è così indifferente all’Uomo come sembrava all’islandese di Leopardi“.

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Piero Benvenuti: la “teoria del tutto” è una sciocchezza

benvenutiDi seguito un brevissimo estratto da un’intervista su La verità del 25 settembre 2016 a Piero Benvenuti, attuale segretario Generale della IAU (International Astronomical Union), già presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, membro del Cda dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), responsabile scientifico, per conto dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea), dei progetti IUE (International Ultraviolet Explorer), Hubble Space Telescope, AstroVirTel (Telescopio Virtuale) e AVO (Astrophysical Virtual Telescope)

[…]

A parte questo, cosa pensa dell’idea di Hawking, secondo cui arriveremo alla “teoria del tutto”? Leggi tutto “Piero Benvenuti: la “teoria del tutto” è una sciocchezza”

Einstein contro lo spazio di Kant

A. Einstein, in Pensieri degli anni difficili ricorda “la base empirica su cui si fonda la costruzione assiomatica della geometria euclidea” e aggiunge che “fintantochè si parla dell’esistenza in natura di corpi rigidi, la geometria euclidea è una scienza fisica, la cui utilità deve venire dimostrata applicandola alle esperienze sensoriali“. Siamo di fronte ad un’idea di spazio e di geometria ben diversa da quella kantiana, sulla linea di quella di Gauss*, Bolyai e di quanti ritenevano che la “vera” geometria del mondo fisico non può essere decisa a priori, ma solo a posteriori, su base empirica, con opportune misurazioni. In Come io vedo il mondo (vedi fotocopie sotto), Einstein ritorna sul concetto di spazio di Kant, il quale

da una parte conosce solo la geometria euclidea, e la assolutizza, in quanto per lui “i principi di Euclide descrivono non uno spazio esterno ma questa struttura mentale che ci permette di cogliere e organizzare la percezione che abbiamo degli oggetti. Essi sono infallibili e indiscutibili proprio perché non si riferiscono all’esperienza ma al modo in cui la nostra mente dà una struttura all’esperienza” (per questo per Kant i postulati di Euclide non solo ci appaiono veri, ma, ignorando egli, come si è detto, le geometrie non euclidee, e ritenendo di poter fare della scienza del suo tempo la scienza tout court, crede anche che “non riusciamo ad immaginarne altri”  https://www.matematicamente.it/cultura/storia-della-matematica/kant-geometria-e-verita/),

dall’altra ritiene che “lo spazio non è un concetto empirico, ricavato da esperienze esterne“, ma “una rappresentazione necessaria a priori” : Leggi tutto “Einstein contro lo spazio di Kant”

Gödel e la dimensione ultraterrena

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Kurt Gödel (1906 – 1978) è considerato da molti il più grande logico di tutti i tempi. Albert Einstein stimava un privilegio unico poter discutere con lui, passeggiando per Princeton, di matematica, fisica, filosofia e teologia. I contributi che egli ha dato nei campi dell’intelligenza artificiale, della logica e della matematica (in particolare i teoremi di incompletezza), sono enormi.

Ebbene possiamo chiederci cosa pensasse Gödel di questa vita e di una vita ultraterrena. Per capirlo occorre andare ai suoi taccuini personali.

Gödel infatti non amava pubblicare la sue riflessioni Leggi tutto “Gödel e la dimensione ultraterrena”

Federico Faggin (vivente) e l’incolmabile abisso tra uomo e macchine

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[…] Nella galleria di grandi matematici che precede, abbiamo incontrato molti Informatici, da Pascal e Leibniz, padri delle prime macchine calcolatrici, a Gödel […]

C’è però un altro grande protagonista della storia dell’Informatica che è opportuno accostare. Il suo nome è Federico Faggin. Figlio di un professore di filosofia, Faggin che ha iniziato a 19 anni a realizzare tecnologie all’avanguardia, aprendo le porte alle prime memorie dinamiche, alle prime memorie non volatili, al primo microprocessore al mondo, agli schermi touch…

La lista delle sue invenzioni è lunghissima, e gli è valsa riconoscimenti e premi in tutto il mondo, comprese 8 lauree ad honorem. Nel 2011 ha ricevuto dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama la medaglia d’oro per l’innovazione.

Oltre che fisica e matematica, Faggin ha studiato biologia e neuroscienze, ed è stato affascinato dal “miracolo della coscienza“:

Trent’anni fa lavoravo sulle reti neurali, per creare dispositivi che imparavano, ispirandomi alle reti neurali del cervello. Volevo incorporare certi principi che venivano descritti dai cognitivisti, e mi sono chiesto: ma la consapevolezza come si ottiene? Così mi sono trovato a pensare, con molta intensità: qual è la differenza che esiste tra un meccanismo e la consapevolezza? Leggi tutto “Federico Faggin (vivente) e l’incolmabile abisso tra uomo e macchine”