Cartesio e l’unicità del linguaggio umano

Rene_Descartes

Nel suo Discorso sul metodo Cartesio sostiene che il linguaggio umano, la parola, distingue l’uomo dagli animali.

E’ in questo un figlio della tradizione greca (per Aristotele l’uomo è un “animale parlante“) e di quella biblica-cristiana, per cui Dio stesso è Logos, Verbum, Parola (In principio erat Verbum, scrive san Giovanni all’inizio del suo Vangelo) e l’uomo è  a sua immagine proprio perchè possiede la forza della parola, del linguaggio.

La convinzione di Cartesio secondo cui il linguaggio umano è un unicum,

(che attesta la presenza in noi dell‘anima razionale), è oggi condivisibile alla luce della più moderna linguistica e delle neuroscienze.

cartesioDal Discorso sul metodo

 

 

Il linguaggio è presente anche negli animali, ma in modo diverso.

Scrive il più celebre linguista vivente, Naom Chomsky, in Filosofia del linguaggio, parte seconda: Linguistica cartesiana (Bollati Boringhieri, 1969, p. 46):

“La differenza essenziale tra l’uomo e l’animale è rivelata nel modo più chiaro nel linguaggio umano, in particolare dalla capacità umana di formare proposizioni nuove che esprimono pensieri nuovi e che sono adatte a situazioni nuove“.

Il linguaggio umano, dunque, rappresenta il “potere illimitato di un organo finito“. In esso, in qualche modo, finito ed infinito si toccano.

Di seguito alcune pagine dal libro del linguista Andrea Moro, Penso dunque sono (Adelphi), dedicate a Cartesio e alla sua attualità:

001Cartesio 2

 

Per approfondire vedi punto 3:

Il miracolo del linguaggio umano. Parla Andrea Moro

 

 

http://www.filosofiaescienza.it/lunicita-delluomo-seppellire-parlare-scegliere-amare/