Meno fertili i figli maschi della provetta

catturaE’ LA PRIMA indagine sui figli della procreazione assistita, in particolare sui maschi nati nei primi anni di applicazione della tecnica ICSI, tra il 1992 e il 1996, quando ICSI –l’iniezione intracitoplasmatica degli spermatozoi –  veniva utilizzata soltanto per trattare l’infertilità maschile. Oggi quei bambini sono giovani uomini e uno studio del centro di Genetica Medica dell’università belga di Ziekenhuis, condotto tra marzo 2013 e aprile 2016 e pubblicato oggi su Human Reproduction, ha dimostrato come anche loro abbiano meno spermatozoi, e di qualità peggiore, rispetto ai coetanei nati naturalmente. Come se l’infertilità

dei genitori, causata spesso da fattori genetici, fosse stata ereditata anche dai figli. Cosa non sorprendente per i genetisti, ma mai provata proprio per la finora giovane età dei figli della ICSI.

Un campione ristretto. Il limite dello studio è il numero: solo 54 ragazzi tra 18 e 22 anni, sulle 215 richieste inviate dagli autori ad altrettanto ragazzi concepiti con questa tecnica di riproduzione assistita. Cinquantaquattro ragazzi, messi a confronto con un gruppo di controllo della stessa età, ragazzi concepiti naturalmente. Dei 54 maschi ben 50 avevano un papà con un fattore di infertilità, 48 in via esclusiva, altri due in combinazione con un fattore femminile. Ma veniamo ai risultati: il gruppo ICSI, rispetto ai concepiti per vie naturali, ha quasi la metà della concentrazione spermatica e fino a due volte meno del numero e della motilità degli spermatozoi.

Lo sperma. Inoltre, la loro concentrazione spermatica aveva la probabilità di essere circa tre volte più bassa dei 15 milioni per millilitro di seme, che è il tetto considerato normale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Mentre il conteggio totale era quattro volte più probabile fosse sotto i 39 milioni. Ovviamente tutti i risultati sono stati aggiustati tenendo conto dei fattori che possono influenzare la qualitàdegli spermatozoi, e cioè peso, età, consumo di sigarette, alcolici o droghe, malformazioni genitali, astinenza. Scoperte non inaspettate, tanto che addirittura nel lontano 1992 i genitori furono informati del possibile rischio. Cosa che non li fece desistere.