Medicina e preghiera/corpo ed anima: la parola al premio Nobel Alexis Carrel

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L’interazione tra anima e corpo, analizzata per secoli dalla filosofia, è sempre più indagata anche a livello medico.

Oggi svariati studi provano che la dimensione spirituale interagisce profondamente con quella fisica.

Il mensile Le Scienze del gennaio 2015, riporta indagini secondo le quali grazie alla meditazione “avvengono cambiamenti fisiologici… e effetti psicologici benefici”, scientificamente rilevabili.

Scrivono gli autori dell’articolo: “Quindici anni di ricerche non hanno solo mostrato che la meditazione produce cambiamenti significativi sia nel funzionamento sia nella struttura del cervello dei praticanti esperti. Gli studi iniziano ora a dimostrare che queste pratiche contemplative potrebbero avere un impatto sostanziale su alcuni processi biologici critici per la salute del corpo”.

Tra i numerosi studi scientifici pubblicati negli ultimi anni, ne segnalo soltanto tre. Il primo, sul Psychol Health 2009 Jan;28(1):117-24, analizza “il rapporto esistente tra l’assiduità nel frequentare la chiesa e la salute del corpo in età matura” e conclude suggerendo che esista “un legame più diretto tra la presenza regolare in chiesa e il benessere”.

Un altro studio, a cura di Rita W.Law, dell’Università dell’Arizona, in Journal of Aging and Health.2009 Sep;21(6):803-23, conclude: “è emerso che la frequentazione di una chiesa ha un effetto protettivo contro il manifestarsi di problemi di natura depressiva tra gli anziani. Inoltre, essere sposati o sposarsi si accompagnava alla diminuzione di stati depressivi, mentre la cessazione del matrimonio produceva l’effetto contrario”.

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Il terzo studio, del 2014, pubblicato sul Journal of Aging and Health 26(4): 540-558, a cura di due professori dell’Università del Michigan, indaga se “la vita sociale in associazioni religiose” sia connessa o meno con una migliore salute fisica. I risultati: le persone che vanno più spesso in chiesa riceveranno più supporto spirituale dai membri della chiesa; questo comporta una speranza maggiore; la maggior speranza è collegata ad una miglior salute percepita.

 

Uno dei primi ad occuparsi del tema è stato Alexis Carrel, premio Nobel per la medicina nel 1912.

Di seguito alcune pagine di una sua riflessione, La preghiera, del 1944, contenute in: Francesco Agnoli, La forza della preghiera nelle parole degli scienziati, Verona, 2015:

A noi occidentali, la ragione sembra molto superiore all’intuizione. Noi preferiamo di gran lunga l’intelligenza al sentimento. La scienza risplende, mentre la religione si spegne. Noi seguiamo Descartes, mettendo da parte Pascal.

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Carrel 2Infine, alcune riflessioni di Carrel, scritte il 16 dicembre 1940:

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