Pasteur, la microbiologia, i vaccini, la filosofia e l’Infinito

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Louis Pasteur (1822-1895) è stato il padre della microbiologia (branca della biologia che studia i microorganismi, batteri e virus), e come tale è uno degli scienziati che con le sue scoperte (in particolare i vaccini) ha giovato maggiormente al benessere dell’umanità.

Pasteur esordisce come chimico, fondando la nuova scienza della stereochimica. Proprio attraverso questi studi, si convince dell’ incommensurabilità tra materia bruta, inorganica e materia vivente e dasserisce che la vita è un vero “mistero”.

Un’idea questa che resiste tutt’oggi, se è vero come è vero che il padre della biochimica, Erwin Chargaff, vi ha dedicato un intero libro, intitolato “Mistero impenetrabile“, mentre il genetista Francis Collins, dopo aver concluso la mappatura del genoma umano, ha sostenuto che “nessuno scienziato serio oserebbe oggi affermare di avere a portata di mano una spiegazione naturalistica dell’origine della vita”.

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La filosofia e la teologia di Antonio Stoppani, padre della geologia italiana

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Don Antonio Stoppani è considerato il padre della geologia e della paleontologia italiane (oltre che il maestro di don Giuseppe Mercalli, anch’egli un’autorità nel campo degli studi di vulcanologia e sismologia). Stoppani fu presidente sia della Società Italiana di Scienze Naturali (dal 1883 al 1891), sia della Società Geologica Italiana nel 1884.

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Albert Einstein e Spinoza: storia di un equivoco

imagesAlla fine degli ani Venti Albert Einstein legge l’Etica di Spinoza, in cui non vi è spazio per un Dio personale,  un Dio che ha rivelato agli uomini una legge morale, un decalogo e il suo amore, nè per il libero arbitrio dell’uomo; ma sono anche gli anni in cui si appassiona ad un grande romanziere russo, Fëdor Michajlovič Dostoevskij (1821-1881), ed al suo I Fratelli Karamazov, il romanzo più religioso di fine Ottocento, tutto incentrato sulla necessità dell’esistenza di un Dio nello stesso tempo giudice e amore misericordioso, per non rendere inutile e assurda la vita morale.

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Uno, due, tre..infinito

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di Enrico Bombieri

Ricordo di aver letto da giovane un popolare libro del fisico George Gamow, che dava al lettore una panoramica della scienza moderna. Poneva un’ enfasi particolare sul microcosmo dell’ atomo e il macrocosmo delle galassie, su su fino al Big Bang, passando per la teoria della relatività di Einstein, ed era veramente affascinante.

S’ intitolava Uno, due, tre, … infinito (Mondadori, 1952), alludendo al modo primitivo di contare: «uno, due, tre, molti». E questa non è un’ esagerazione, perchè i Piraha amazzonici ancor oggi contano effettivamente così. Noi sorridiamo, credendo orgogliosamente di essere andati enormemente avanti nella nostra comprensione del contare, ma in realtà non siamo avanzati molto oltre questo stadio.

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Il testamento spirituale del matematico Gregorio Ricci Curbastro

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Gregorio Ricci Curbastro (1853-1925) è il padre del cosidetto “tensore di Ricci”, senza il quale Albert Einstein non avrebbe poturo elaborare la relatività generale. Egli “diede alla scienza il calcolo differenziale assoluto, strumento indispensabile per la teoria della relatività generale, visione nuova dell’universo” (Fabio Toscano).

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Alexander Grothendieck: lo splendore che ci trascende

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Il 13 novembre del 2014 moriva, in un piccolo villaggio dei Pirenei, dove si era ritirato a vita eremitica, Alexander Grothendieck, considerato da molti il più grande matematico del XX secolo e uno dei più grandi di sempre. Il quotidiano Repubblica titolava così all’indomani della morte: L’enigma del più grande matematico del mondo Leggi tutto “Alexander Grothendieck: lo splendore che ci trascende”

Hawking, l’astrofisico senza Nobel, che sbagliò filosofia

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L’astrofisico Stephen W. Hawking si chiese, in una circostanza, se fosse più famoso per la sua sedia a rotelle o per le sue scoperte (che, per quanto notevoli, non gli sono mai valse il Nobel, a dimostrazione di come la fama mediatica non sia sempre del tutto rispettosa della realtà delle cose).

Forse ora, leggendo i giornali che lo hanno celebrato, sorriderà nel vedere che la maggior parte di coloro che lo hanno ricordato hanno capito poco e dell’una e delle altre.

Anche per “colpa” di Hawking, bisogna pur dirlo.

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Sindone: un oggetto misterioso per la scienza

indexTra i tanti scienziati che hanno accostato la Sindone, vuoi per curiosità, vuoi per fede o altro, si segnala un gruppo di fisici attivi presso il prestigioso centro di ricerca Enea (Ente per le Nuove Ricerche, l’Energia e l’Ambiente) di Frascati.

Giuseppe Baldacchini, premio Sergio Panizza per la Fisica nel 1993, è stato il leader del gruppo fino al 2008, ed ora è felicemente in pensione, ma ancora attivo.

Dottor Baldacchini, come è nata la sua passione per la fisica?

“La mia vera passione da giovane era il mare da solcare sulle navi militari, e infatti volevo andare all’Accademia navale di Livorno. Quando questo sogno si è infranto, allora sono passato alla fisica, per via dei consigli di un amico di famiglia che mi aveva fatto vedere cosa facevano i fisici. Mi sono poi accorto che la molla che mi spingeva era la curiosità … che ho ancora oggi”.

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Il processo a Galilei: cosa è successo davvero?

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In uno dei più celebri e discussi processi della storia, quello a Galileo Galilei, la Chiesa aveva le sue ragioni dal punto di vista scientifico, mentre lo scienziato pisano ne aveva altrettante dal punto di vista teologico e dell’esegesi biblica. In altre parole, Galilei presentò come prova inoppugnabile della teoria copernicana le maree, sbagliando di grosso, e non arrivando mai a provare ciò che sosteneva a riguardo dell’ipotesi copernicana; però, a differenza dei teologi del sant’Ufficio, seppe “molto giustamente distinguere tra l’inerranza della Sacra Scrittura e la capacità di errare dei suoi interpreti(Walter Brandmüller, Eventi eloquenti. L’agire della Chiesa nella storia, Editrice Vaticana, 2014).

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